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Occhio e Computer: Computer Vision Syndrome (CVS)

CVS: disturbi oculari e disturbi extra oculari

Negli ultimi anni si è assistito ad un forte incremento dell’utilizzo di computer e di altri device mobili, sia per lo svolgimento dell’attività lavorative, sia per svago personale (internet, videogiochi, social network, e-commerce, e-banking), rendendo sempre più frequente il manifestarsi di sintomatologie Occhio-Computer come la Computer Vision Syndrome (CVS).

L’uso di dispositivi informatici ha consentito di accrescere la nostra produttività, di comunicare e inviare dati a grandi distanze in tempo reale, di vendere e acquistare prodotti online; tutte attività che si traducono in un notevole risparmio economico e di tempo.

Sebbene il marchio “CE” apposto sul retro del video del dispositivo in uso garantisca livelli contenuti di esposizione a campi elettromagnetici, e studi scientifici e ricerche epidemiologiche condotti su campioni di persone che lavorano davanti al videoterminale, abbiano escluso un possibile danno da parte di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti a carico dell’apparato visivo, l’esposizione quotidiana e protratta a computer, smartphone e tablet, ha portato alla comparsa di una sintomatologia oculare talmente vasta e diffusa che ha preso il nome di “Sindrome Da Visione Al Computer” (dall’inglese Computer Vision Syndrome):

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La CVS si caratterizza per la comparsa di disturbi oculari e non fra i quali:

  • Affaticamento visivo
  • Bruciore
  • Fotofobia
  • Sensazione di corpo estraneo
  • Arrossamento oculare
  • Lacrimazione
  • Annebbiamenti visivi
  • Diplopia

e disturbi extra oculari quali:

  • Emicrania
  • Dolore al collo, alle spalle e alla schiena.

Molti studi hanno dimostrato una diretta correlazione tra la comparsa di disturbi oculari e la durata del lavoro al computer, essendo maggiore nei soggetti che lavorano per più di 4-6 ore al giorno davanti al videoterminale.

Altre ricerche mostrano come un lavoro prolungato per più di 6 ore comporti anche una maggiore durata della sintomatologia anche una volta che si sia terminata l’attività lavorativa.

L’evidenza scientifica dimostra che, effettuare pause frequenti tra una sessione di lavoro al computer e l’altra, aumenta l’efficienza lavorativa e rilassa i muscoli oculari, riducendo gli annebbiamenti oculari ed il mal di testa.

Computer e vizi di refrazione

L’eccessiva sollecitazione dei muscoli oculari durante l’attività lavorativa a videoterminale avviene in genere in maniera inconsapevole e si manifesta, qualora non vengano adottate le misure preventive previste, con conseguente affaticamento a fine giornata.

I difetti della vista quali, miopia, astigmatismo, ipermetropia, presbiopia non sono causati né aggravati dall’uso di attrezzature munite di VDT, ma se non ben corretti (il 20-30% della popolazione ha difetti alla vista non corretti affatto o in modo insufficiente) possono essere la causa o aggravare i disturbi oculari legati all’affaticamento visivo.

L’occhio ha la capacità di regolare la messa a fuoco degli oggetti in relazione alla loro distanza. Tale funzione si chiama “accomodazione” ed è svolta dai “muscoli ciliari”.

Oltre una certa distanza la messa a fuoco non comporta sollecitazione di tali muscoli, mentre man mano che gli oggetti sono posti a distanza inferiore, i muscoli ciliari “entrano in funzione” per assicurare la visione nitida degli oggetti, fino a una distanza minima limite oltre la quale non è più possibile la messa a fuoco. Tale distanza è detta “punto prossimo di accomodazione”.

Poiché l’accomodamento si riduce progressivamente con l’età matura, sono soprattutto le persone sopra i 45 anni che lamentano sintomi di stanchezza lavorando al videoterminale. Il punto prossimo di messa a fuoco passa da circa 10 cm, a 20 anni, a 50 cm a 45-50 anni. Per tale ragione si consiglia una distanza del video dagli occhi di circa 50-70 cm.

Spesso i difetti visivi latenti diventano manifesti per la prima volta lavorando al videoterminale, e ciò porta facilmente a colpevolizzare tale lavoro.

Prevenzione dei disturbi legati all’uso del videoterminale

Quando si progetta un nuovo posto di lavoro, bisognerebbe sempre mettere in atto quegli accorgimenti necessari a garantire il maggior comfort fisico, visivo e mentale per il lavoratore. In particolare si dovrebbe porre attenzione a:

Corretto posizionamento del videoterminale

Lo schermo del computer deve essere posto ad una distanza minima dal viso a seconda delle sue dimensioni: 50-60 cm per monitor di 15 pollici di diagonale o inferiori, 60-70 cm per schermi di 16 pollici, 70-80 cm e più se superiori ai 17 pollici.

Lo schermo deve poter essere ruotato o inclinato per eliminare eventuali riflessi della luce naturale o artificiale presente nell’ufficio e va posizionato ad un’altezza corretta per evitare affaticamenti dei muscoli della schiena e del collo e per limitare l’eccessiva apertura della rima palpebrale: il suo spigolo superiore va posto leggermente più in basso dell’orizzonte che passa per gli occhi dell’operatore, in modo tale che il suo sguardo segua una linea leggermente inclinata verso il basso (circa 35°).

La luminosità deve essere impostata su di un valore in linea con l’ambiente circostante, in modo che gli sfondi bianchi non risultino troppo brillanti e il contrasto va elevato per facilitare la lettura dei caratteri. Gli stessi font devono essere nitidi e di altezza sufficiente per essere comodamente letti alla distanza di 50-60cm.

La risoluzione del monitor deve essere proporzionale alla sua dimensione (es. 1024×768 per schermi di 15 pollici e 1280×1024 per 19 pollici).

La tastiera deve essere movibile liberamente, inclinabile e stabile; di colore opaco, con caratteri ben leggibili, sufficientemente illuminata o, meglio ancora, retroilluminata.

Il mouse deve essere ergonomico e adattabile all’operatore (si pensi per esempio ai mancini).

Il piano di lavoro deve avere una superficie a basso indice di riflessione, essere stabile, di dimensioni sufficienti a permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio.

Illuminazione eccessiva: fastidiosa la visione del monitor

Sebbene la luce naturale sia, quando possibile, da preferirsi, essa non è sempre sufficiente a garantire una corretta e stabile illuminazione della postazione di lavoro.

Per questo motivo è necessario ricorrere ad impianti di illuminazione artificiale che devono essere installati in maniera tale da non rappresentare un rischio di infortunio per il lavoratore.

In particolare per i videoterminalisti l’illuminazione deve rendere agevole la digitazione delle lettere della tastiera e la lettura dei testi da immettere, non deve però essere eccessiva risultando fastidiosa la visione del monitor.

L’ideale sarebbe ottenere un’illuminazione il più uniforme e stabile possibile,

per tale motivo è da preferirsi l’installazione di più lampade, con accensioni separate, esenti da sfarfallio e provviste di schermi antiriflesso, installate in modo da risultare al di fuori del campo visivo degli operatori. In caso di lampade a soffitto, la linea tra l’occhio e la lampada deve formare con l’orizzonte un angolo non inferiore a 60°.

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Postura: attenzione a posture di lavoro fisse per tempi prolungati

Oltre agli accorgimenti nella disposizione dell’arredamento dell’ufficio, dell’impianto di condizionamento e delle fonti di illuminazione, risulta altrettanto importante che l’operatore assuma una postura corretta davanti al videoterminale: con piedi ben appoggiati al pavimento e schiena appoggiata allo schienale della sedia nel tratto lombare, regolando allo scopo l’altezza della sedia e l’inclinazione dello schienale ed in modo che la distanza occhi-schermo sia pari a circa 50-70 cm.

La tastiera va disposta davanti allo schermo ed il mouse, o eventuali altri dispositivi di uso frequente, vanno posizionati sullo stesso piano della tastiera, in modo che siano facilmente raggiungibili. Inoltre il lavoratore deve cercare di utilizzare la tastiera e il mouse evitando irrigidimenti delle dita e del polso, curando di tenere gli avambracci appoggiati sul piano di lavoro in modo da alleggerire la tensione dei muscoli del collo e delle spalle.

Si consiglia di evitare, per quanto possibile, posture di lavoro fisse per tempi prolungati, nel caso ciò fosse inevitabile, si raccomanda la pratica di frequenti esercizi di rilassamento che interessino: collo, schiena, arti superiori ed inferiori, mani.

Pause: quindici minuti ogni due ore di applicazione continuativa al videoterminale

Il Decreto Legislativo n. 81/2008, all’articolo 175, stabilisce che il lavoratore ha diritto ad interruzioni delle attività mediante pause o cambiamento di attività.

Le modalità e la durata di tali interruzioni possono essere stabilite temporaneamente a livello individuale ove il medico competente ne evidenzi la necessità, fermo restando il diritto ad una pausa di quindici minuti ogni due ore di applicazione continuativa al videoterminale.

Sorveglianza sanitaria sul lavoro: visite di controllo della vista ogni 5 anni

Il Decreto Legislativo n. 81/2008, all’articolo 176, stabilisce che il lavoratore deve essere sottoposto a visita medica da parte del medico competente e, se necessario, da parte di un medico oculista per accertare la sua idoneità prima di iniziare la sua attività al videoterminale.

Stabilisce altresì l’obbligo delle successive visite di controllo ogni 5 anni, salvo per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età, per i quali hanno una cadenza biennale.

Può inoltre sottoporsi a visita di controllo a richiesta e in qualsiasi momento, il lavoratore che accusi disturbi legati all’utilizzo del videoterminale.

Occhio e Computer: Normativa e Conclusioni

Oggi, fortunatamente, viene posta particolare attenzione alla prevenzione della cosiddetta Sindrome Da Visione Al Computer, che può essere evitata grazie a particolari accorgimenti ergonomici e abitudini comportamentali.

L’emissione del “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” e in particolare del Titolo VII ha regolamentato l’utilizzo del videoterminale in ambito lavorativo, introducendo regole molto precise.

Vi è molta più cura nella progettazione dei luoghi di lavoro, sia per quanto riguarda il posizionamento del videoterminale e l’organizzazione della postazione di lavoro, sia nella realizzazione degli impianti di condizionamento e di illuminazione.

La sorveglianza sanitaria riveste un ruolo preventivo molto importante: sottoponendo il lavoratore a visite mediche e specialistiche, anche in condizioni di pieno benessere, garantisce la sua idoneità fisica e mentale per l’utilizzo del computer. In particolare la visita oculistica periodica consente di evidenziare quei difetti di refrazione che, se non adeguatamente corretti, sono all’origine di gran parte dei disturbi oculari degli operatori al videoterminale.

Da ultimo, a fianco di questo doveroso interesse per i lavoratori, dovrebbe essere posta maggiore attenzione all’informazione sull’utilizzo degli apparecchi elettronici al di fuori del contesto lavorativo: è proprio nelle ore di riposo che la maggior parte delle persone utilizza computer, smartphone e tablet senza alcun controllo, sottoponendo tra le altre cose il proprio apparato visivo ad un eccesso di lavoro.

Articolo tratto dalla lezione del Percorso Formativo ECM FAD, Professione Oculista, “Occhio e Computer” del Dott. Alessandro Bianchi, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Pavia, Fondazione I.R.C.C.S Politecnico San Matteo.


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