Un ritorno atteso, ma non da sottovalutare
Con l’arrivo della stagione autunnale, torna anche l’influenza stagionale: una malattia respiratoria che, nonostante la sua apparente familiarità, continua a rappresentare una sfida importante per la salute pubblica e per il sistema sanitario.
La circolazione simultanea di virus influenzali e altri patogeni respiratori, come SARS-CoV-2 e virus respiratorio sinciziale (RSV), pone nuovamente l’attenzione sull’importanza della prevenzione vaccinale, soprattutto nei soggetti più fragili e negli operatori sanitari.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Ministero della Salute raccomandano anche per la stagione 2025-2026 una copertura vaccinale estesa, puntando su un approccio integrato che unisce informazione, responsabilità individuale e tutela collettiva.
L’influenza oggi: numeri e impatto sul sistema sanitario
Ogni anno l’influenza causa milioni di casi sintomatici in Europa e decine di migliaia di ricoveri, con un impatto particolarmente significativo nei soggetti anziani, nei pazienti con comorbilità e nel personale sanitario esposto quotidianamente al rischio di trasmissione.
In Italia, la stagione 2024-2025 ha evidenziato un aumento dell’incidenza rispetto agli anni precedenti, con un picco che ha superato i 12 casi ogni 1.000 assistiti.
Questi dati confermano come, al di là delle fluttuazioni stagionali, l’influenza resti una patologia ad alta diffusione e a rilevante costo sociale.
La riduzione del carico ospedaliero, la tutela dei pazienti fragili e la protezione del personale sanitario restano dunque obiettivi prioritari della nuova campagna vaccinale.
La campagna vaccinale 2025-2026: obiettivi e strategie
Il Ministero della Salute ha avviato la campagna antinfluenzale 2025-2026 a partire da ottobre, in linea con le indicazioni dell’OMS per l’emisfero settentrionale.
Come ogni anno, la composizione dei vaccini è stata aggiornata in base ai ceppi virali circolanti identificati dai centri di sorveglianza internazionali, con l’obiettivo di garantire una protezione mirata ed efficace.
La vaccinazione viene raccomandata e offerta gratuitamente ai soggetti a rischio, tra cui persone di età superiore ai 60 anni, pazienti con patologie croniche, donne in gravidanza, bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni e operatori sanitari.
Quest’ultima categoria riveste un ruolo fondamentale: non solo per l’autoprotezione, ma anche per la prevenzione delle infezioni nosocomiali e la continuità delle cure, specie in reparti a elevata vulnerabilità come geriatria, pediatria e terapia intensiva.
Molte Regioni hanno inoltre introdotto o confermato la possibilità di co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con altri vaccini, come quello anti-COVID-19, facilitando così l’adesione e ottimizzando la logistica vaccinale.
Vaccinarsi: una responsabilità professionale
Per gli operatori sanitari, la vaccinazione antinfluenzale non è solo una misura di protezione individuale, ma un atto di responsabilità etica e professionale.
Chi lavora in ambito clinico entra quotidianamente in contatto con persone vulnerabili: pazienti immunocompromessi, anziani, bambini o soggetti con comorbilità.
Garantire la propria immunità riduce in modo significativo il rischio di trasmettere il virus e di contribuire alla diffusione di focolai in ambito ospedaliero o territoriale.
La fiducia nella vaccinazione passa anche dal comportamento dei professionisti. L’adesione consapevole degli operatori rappresenta un esempio concreto per i cittadini, rafforza la credibilità della comunicazione sanitaria e contribuisce a contrastare la disinformazione, ancora diffusa in alcune fasce della popolazione.
Innovazione e comunicazione nella prevenzione
Accanto alla disponibilità dei vaccini quadrivalenti aggiornati, la vera sfida per il 2025-2026 sarà quella di migliorare la comunicazione e l’adesione alla vaccinazione.
La diffusione di strumenti digitali, campagne mirate sui social media e la collaborazione tra medici di medicina generale, farmacisti e infermieri potranno fare la differenza nel raggiungere un pubblico più ampio e informato.
Anche il coinvolgimento dei professionisti sanitari in programmi di formazione continua ECM dedicati alla prevenzione vaccinale è essenziale per mantenere aggiornate le conoscenze scientifiche, riconoscere tempestivamente i casi sospetti e promuovere un dialogo corretto e basato sull’evidenza con i pazienti.
Proteggersi dall’influenza per curare meglio
La stagione influenzale 2025-2026 si apre con strumenti efficaci e con un rinnovato impegno della sanità pubblica.
Tuttavia, la riuscita della campagna dipenderà in larga parte dalla capacità dei professionisti di farsi promotori di una cultura della prevenzione.
Vaccinarsi non significa solo evitare la malattia, ma tutelare la sicurezza delle cure, garantire la continuità assistenziale e contribuire alla resilienza del sistema sanitario.
In questo senso, ogni operatore rappresenta un presidio di salute, e ogni vaccinazione un gesto concreto di responsabilità verso la comunità.
Medical Evidence propone un ricco catalogo di corsi ECM FAD e webinar dedicati alla formazione continua dei professionisti sanitari, con contenuti aggiornati, multidisciplinari e focalizzati sull’applicazione pratica, la prevenzione e la presa in carico territoriale.






