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Pediculosi del Capo: Prevenzione e Trattamento

Cos’è la Pediculosi?

La pediculosi è un’infestazione molto comune provocata dai pidocchi, piccoli parassiti di colore bianco-grigiastro che vivono solo sull’uomo e ne succhiano il sangue. Sono di dimensioni ridotte (da uno a tre millimetri) e depongono le uova attaccandole al fusto dei capelli o dei peli, sui quali si muovono facilmente grazie agli uncini posti sulle zampe.
Oggi le infestazioni sono frequenti sia nei paesi ricchi che in quelli in via di sviluppo e non c’è una correlazione stretta tra l’igiene personale, lo stato di pulizia degli ambienti casalinghi e la diffusione dei parassiti.

La trasmissione avviene per contatto diretto con persone già infestate, oppure attraverso lo scambio di indumenti o effetti personali, come cuscini, cappelli, sciarpe o pettini. I più colpiti dalla pediculosi sono i bambini in età prescolare e scolare (3-11 anni) e le loro famiglie, poiché hanno più occasioni per contatti stretti. Le bambine sono più colpite rispetto ai maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi.

Esistono tre diverse specie di pidocchi: quello della testa (Pediculus capitis), quello del corpo (Pediculus humanus) e quello del pube (Phthirus pubis). Il primo è di gran lunga il più diffuso ed è quasi indistinguibile da quello del corpo, ormai piuttosto raro. Il pidocchio del pube ha invece una forma molto più schiacciata rispetto alle altre due specie (da cui il nome comune piattola). Tutti e tre i tipi di pidocchi sono nocivi, ma una specie in particolare, quella del corpo, può rappresentare un serio problema sanitario in quanto vettore di malattie epidemiche gravi, come tifo esantematico, febbre ricorrente e febbre delle trincee.

Cenni Clinici dell’Infestazione

L’infestazione da parte del pidocchio della testa (Pediculus humanus capitis) può interessare i capelli, le ciglia e le sopracciglia, quella da pidocchio del corpo (Pediculus humanus corporis) interessa specialmente le cuciture delle superfici interne degli abiti e degli indumenti intimi, mentre l’infestazione da parte della piattola (Phthirus pubis) colpisce di solito l’area pubica ma può infestare anche i peli del viso, (incluse le sopracciglia in caso di massicce infestazioni), i peli delle ascelle e la superficie del corpo.

L’infestazione può provocare prurito intenso e lesioni da grattamento del cuoio capelluto o del corpo. Si possono anche avere infezioni secondarie con conseguente linfoadenite regionale (specialmente a livello cervicale). A infestare l’uomo sono il pidocchio adulto, le ninfe e le lendini.

I pidocchi sono ospiti specifici e quelli di altri animali non infestano l’uomo, sebbene possano essere da questi ospitati transitoriamente.

Epidemiologia della Condizione

L’epidemia da pediculosi ha proporzioni mondiali, specialmente quella relativa al cuoio capelluto. Negli Stati Uniti la fascia di popolazione maggiormente colpita è quella dei bambini da 5 a 11 anni, di etnia caucasica, femminile.

Si stima che ogni anno da 6 a 12 milioni di cittadini statunitensi ne siano affetti.

Non esistono dati relativi alla diffusione della pediculosi del capo in Italia, ma le osservazioni condotte sono riconducibili a quelle sopra illustrate.

Le modalità di trasmissione sono quelle del contatto diretto con la persona infestata, specie durante i giochi dei bambini, o con gli oggetti usati da questa (cappelli, sciarpe, pettini, giocattoli).

Da qualche tempo si assiste ad un incremento dell’infezione tra gli adolescenti (12-16 anni) dovuto alla diffusione del fenomeno selfie, che consiste nell’autoritratto fotografico tipicamente eseguito con un palmare, fotocamera digitale o telefono cellulare, di interi gruppi di persone, che si abbracciano tra loro per essere ripresi insieme.

Periodo di incubazione

Il ciclo vitale del pidocchio è suddiviso in tre stadi: uova o lendini, ninfe (tre fasi) e adulti. La temperatura più adatta per il completamento del ciclo vitale è di 32°C e le uova non si schiudono a temperature <22°C. In condizioni favorevoli le lendini si schiudono in 7-10 giorni. Le fasi ninfali durano 7-13 giorni a seconda della temperatura.

Il ciclo uovo-uovo dura quindi, in media, tre settimane.

Le lendini, sono di colore chiaro, hanno una forma a pinolo e sono lunghe circa 1 mm. Le femmine del pidocchio del capo le depositano alla radice dei capelli grazie a una sorta di colla resistentissima.

Prevenire la Pediculosi

In genere la prevenzione della pediculosi viene fatta insegnando le corrette pratiche igieniche, suggerendo di evitare la condivisione di pettini, spazzole, cappelli, sciarpe e indumenti.

Le condizioni ideali per la trasmissione dei pidocchi vengono a crearsi quando, in una comunità in genere sovraffollata, si vive in promiscuità e a stretto contatto. Il pidocchio del capo si diffonde facilmente nell’ambito di un nucleo familiare, specialmente se numeroso, o nelle comunità infantili tra i bambini, che vanno quindi controllati spesso.

Naturalmente trasmissioni accidentali di pidocchi possono avvenire in molti altri modi, per esempio in locali pubblici o mezzi di trasporto particolarmente affollati, ma anche in maniera indiretta attraverso cuscini, imbottiture di sedie e poltrone, materassi, coperte, asciugamani, abiti, spazzole, pettini. Da un punto di vista epidemiologico, però, questi casi ricoprono una scarsa importanza, anche perché i pidocchi vivono poco al di fuori del loro habitat. Il meccanismo di trasmissione principale rimane dunque il contatto diretto.

Il Trattamento della Pediculosi con Prodotti Specifici

In commercio sono disponibili numerosi prodotti contro la pediculosi (piretrine naturali, piretroidi sintetici, malathion) sotto forma di polveri, creme, mousse, gel e shampoo, che in ogni caso devono essere consigliati dal medico o dal farmacista che sono in grado di suggerire il trattamento più idoneo.

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Prodotti Specifici per il Trattamento della Pediculosi del Capo – Rif. Corso Professione Farmacia di Medical Evidence

Gli agenti topici utilizzati per trattare le infestazioni da pidocchi si definiscono pediculocidi. Si tratta di sostanze tossiche per le ninfe e gli adulti, con proprietà ovicide diverse. Non si conosce con esattezza il loro potenziale tossico nei confronti degli embrioni in via di sviluppo, perché questi sono privi di sistema nervoso centrale nei primi quattro giorni di esistenza.

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Istruzioni Operative per il Trattamento Corretto della Pediculosi del Capo – Rif. Corso Professione Farmacia di Medical Evidence

Trattamento della Pediculosi con Rimedi Naturali

Molti prodotti sono pubblicizzati come rimedi naturali anti-pediculosi. La maggior parte di essi non ha però proprietà pediculocide e dovrebbe essere utilizzata solo in associazione alle piretrine e alla permetrina.

Altri rimedi alternativi non hanno effetti ovicidi, né pediculocidi: il loro successo è dovuto più alle attente misure igieniche adottate dai genitori che alla presunta efficacia terapeutica di tali metodi.

I gel per capelli e gli oli alimentari sono alternative molto popolari perché si pensa che immobilizzino e soffochino i pidocchi presenti sul cuoio capelluto. In alcuni casi hanno effettivamente eliminato i parassiti, ma è noto che molti insuccessi terapeutici sono riconducibili a queste sostanze. Analogamente al balsamo, gli oli lubrificano i capelli, facilitando lo scorrimento dei pettini per pidocchi tra le ciocche della capigliatura.

Sebbene siano apparentemente innocui, gli oli alimentari, come quello d’oliva, possono essere dannosi perché è molto difficile rimuoverli dal cuoio capelluto e dai capelli. Non sono mai state effettuate sperimentazioni cliniche sull’efficacia dell’olio d’oliva. Gli oli per uso meccanico sono sconsigliati perché possono provocare gravi danni. Alcuni bambini hanno riportato ustioni estese a seguito dell’applicazione di materiali altamente infiammabili, come il cherosene e la benzina.

Le sostanze oleose, in genere, non sono raccomandate come antiparassitari in quanto non esistono prove sufficienti a convalidarne l’uso.

Una Nuova Terapia: Ivermectina

L’assunzione orale di ivermectina, un antiparassitario a uso veterinario, aveva già dato buoni risultati nelle infestazioni da pidocchi particolarmente resistenti. L’uso topico del farmaco attraverso l’applicazione di una lozione è stato recentemente testato in un piccolo studio randomizzato.

L’applicazione per 10 minuti di una lozione allo 0,5% di ivermectina, seguita da risciacquo e senza l’utilizzo del pettine per asportare le lendini su bambini di età superiore ai 6 mesi e su 600 famigliari con pidocchi del capo, è stata confrontata con il solo veicolo della lozione senza ivermectina. I risultati sono stati molto convincenti: dopo 2 giorni la percentuale di pazienti che non presentava più i pidocchi era del 95% tra coloro che avevano ricevuto il trattamento, e del 31% tra quelli che avevano ricevuto il solo veicolo. Dopo 15 giorni le percentuali erano rispettivamente del 74 e 18%. Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati sono stati prurito, escoriazioni ed eritemi, ma non erano diversi dal placebo e comparivano in circa l’1% dei pazienti

I risultati di questo studio indicano che una singola dose di lozione allo 0,5% di ivermectina lasciata per 10 min. su capelli asciutti, è in grado di assicurare un’efficace disinfestazione dai pidocchi del capo in bambini di età superiore ai 6 mesi, senza significativi effetti indesiderati.

Questo tipo di trattamento approvato nell’agosto 2013 dalla FDA non è ancora raccomandato come provvedimento di prima linea, ma potrebbe avere un ruolo nelle infestazioni da pidocchi particolarmente resistenti.


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Articolo tratto dalla lezione del Percorso Formativo Professione Farmacia della Dott.ssa Paola Gobbi: “Pediculosi: linee guida internazionali nella prevenzione e nel trattamento”. CONTATTACI SUBITO per avere la versione integrale della lezione.

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