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Telemedicina: tecnologie e obiettivi per il futuro

Evoluzione digitale e sanità

La telemedicina o meglio l’evoluzione digitale del rapporto tra cittadino e Sistema Sanitario Nazionale ha ricevuto un impulso notevole durante la pandemia. Situazioni ben note hanno accelerato l’utilizzo degli strumenti digitali da parte dei cittadini.

Un importante passo nella direzione dell’abilitazione degli strumenti di sanità digitale, un’opportunità unica per un servizio sanitario non più in linea con i tempi e con le necessità individuali e dell’organizzazione.

Tuttavia, in questo percorso così ben avviato ci sono ancora delle zone d’ombra rappresentate ad esempio dal Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Malgrado l’FSE sia stato attivato per tutti i cittadini, il livello di alimentazione dei documenti del nucleo minimo è ancora molto limitato nella gran parte delle Regioni.

Oggi è quindi necessario rendere questo strumento davvero utile per i cittadini, ma anche per i professionisti sanitari che li hanno in cura e per altri attori del sistema, come le farmacie e le Istituzioni.

La trasformazione del comparto sanità è legata anche a una crescente diffusione della medicina di prossimità. Gli italiani si aspettano infatti di ricorrere sempre più in futuro a prestazioni sanitarie a domicilio.

Definizione di telemedicina

La Telemedicina consiste in un complesso di servizi dell’e-Health, basati sull’interazione tra paziente e professionista. Servizi volti specificatamente alla diagnosi, alla cura, e al trattamento di una patologia.

Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località.

Essa comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico, necessari per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti.

La telemedicina non va quindi confusa con il semplice utilizzo di strumenti di ICT per il trattamento di informazioni sanitarie o con la condivisione on-line di dati e/o informazioni sanitarie (come, ad esempio, l’utilizzo di portali di informazioni sanitarie, social network, forum, newsgroup, posta elettronica o altro).

La regolamentazione della telemedicina

Fino al dicembre del 2020, all’espansione delle attività di telemedicina non ha corrisposto un quadro normativo organico ed esaustivo.

Iniziata la pandemia, nell’assenza di un quadro nazionale di riferimento, alcuni Regioni italiane – come la Lombardia e il Piemonte, rispettivamente con la delibera n. 3528 del 5 agosto 2020 e la delibera n. 6-1613 del 3 luglio 2020 – si sono attivate emanando provvedimenti tali da consentire l’erogazione di alcune prestazioni a distanza nell’ambito dei rispettivi servizi sanitari regionali.

Ciò ha dato luogo a un panorama molto eterogeneo, con progetti per lo più sperimentali e/o di provvedimenti adottati per fronteggiare l’emergenza.

L’emergenza pandemica ha quindi indotto l’Autorità Sanitaria a intensificare la produzione di documenti, per regolamentare la medicina “a distanza”, allo scopo di valorizzarne le opportunità e di limitare i rischi per gli utenti.

Pandemia e nuove linee guida

Le “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in Telemedicina” approvate il 17 dicembre 2020, hanno finalmente fornito regole generali uniformi sul territorio per l’erogazione di prestazioni sanitarie a distanza offerte dal SSN.

Le Linee Guida precisano anzitutto che le prestazioni di telemedicina non devono sostituire le tradizionali prestazioni sanitarie. Il rapporto diretto medico/paziente viene favorito, e nello stesso tempo integrato, per cercare di migliorarne l’efficienza e l’efficacia.

Il documento stabilisce gli obiettivi che si possono raggiungere con gli strumenti della telemedicina e le prestazioni di tipo ambulatoriale erogabili in regime di telemedicina.

Il paziente deve dare la propria adesione preventiva all’erogazione delle prestazioni di telemedicina. A tal fine deve essere adeguatamente informato rispetto a modalità di svolgimento della prestazione, professionisti coinvolti e trattamento dei dati personali.

Alle attività in telemedicina si applicano tutte le norme legislative e deontologiche proprie delle professioni sanitarie.

Il paziente deve dare la propria adesione preventiva all’erogazione delle prestazioni di telemedicina. A tal fine deve essere adeguatamente informato rispetto a modalità di svolgimento della prestazione, professionisti coinvolti e trattamento dei dati personali.

Alle attività in telemedicina si applicano tutte le norme legislative e deontologiche proprie delle professioni sanitarie.

Quali sono gli obiettivi della telemedicina?

La telemedicina si presta a diverse finalità diagnostiche e terapeutiche.

  1. Prevenzione secondaria: si tratta di servizi dedicati alle categorie di persone già classificate a rischio. Si tratta di persone affette da patologie già diagnosticate che devono sottoporsi a costante monitoraggio di alcuni parametri vitali.
  2. Diagnosi: l’obiettivo di questi servizi è quello di muovere le informazioni diagnostiche anziché il paziente. In questo ambito la telemedicina può costituire un completamento o consentire approfondimenti utili al processo di diagnosi e cura.
  3. Cura: un insieme di servizi finalizzati a operare scelte terapeutiche riguardante pazienti per cui la diagnosi è ormai chiara. Si tratta ad esempio, di servizi di tele dialisi o della possibilità, già concreta, di interventi chirurgici a distanza.
  4. Riabilitazione: servizi erogati presso il domicilio o altre strutture assistenziali a pazienti cui viene prescritto l’intervento riabilitativo, come pazienti fragili, bambini, disabili, cronici, anziani.
  5. Telemonitoraggio: gestione, anche nel tempo, dei parametri vitali, definendo lo scambio di dati di rilevanza medica tra il paziente (da casa, in farmacia, o presso strutture assistenziali dedicate) in collegamento con un centro dotato di capacità diagnostiche per l’interpretazione dei dati trasmessi.
  6. Teleconsulto: scambio di pareri medici, a distanza, tra due professionisti in relazione a un caso specifico, in assenza del paziente interessato.
La #Telemedicina si presta a diverse finalità diagnostiche e terapeutiche: prevenzione secondaria, diagnosi, cura, riabilitazione, telemonitoraggio, teleconsulto | #ECM Condividi il Tweet

Telemedicina specialistica e telesalute

Di conseguenza possiamo fare una distinzione tra:

  1. Telemedicina Specialistica, che comprende le varie modalità con cui si forniscono servizi medici a distanza all’interno di una specifica disciplina medica;
  2. Telesalute, che attiene principalmente al dominio della assistenza primaria. Riguarda i sistemi e i servizi che collegano i pazienti, in particolar modo i cronici, con i medici per assistere nella diagnosi, monitoraggio, gestione, responsabilizzazione degli stessi. Permette a un medico di interpretare a distanza i dati necessari al Telemonitoraggio di un paziente, e, in quel caso, alla presa in carico del paziente stesso. La registrazione e trasmissione dei dati può essere automatizzata o realizzata da parte del paziente stesso o di un operatore sanitario. La Telesalute prevede un ruolo attivo del medico (presa in carico del paziente) e un ruolo attivo del paziente (autocura).

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Il Fascicolo Sanitario Elettronico

Per il Fascicolo Sanitario Elettronico l’obiettivo del PNRR è il suo rilancio complessivo in tutte le Regioni, con una parallela evoluzione verso un “FSE 2.0”.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è una piattaforma che eroga servizi verso il cittadino e i professionisti sanitari, gestisce dati e documenti prodotti da soggetti erogatori pubblici e privati e il consenso informato nel rispetto delle norme GDPR.

Il primo obiettivo è quindi rendere diffuso e uniforme sul territorio nazionale l’utilizzo e l’alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico da parte del cittadino e degli operatori sanitari.

Affinché ciò avvenga, il nuovo Sistema FSE nazionale dovrà essere completo nei contenuti e rappresentare il punto unico di accesso ai servizi sanitari on line. I contenuti dell’FSE (dati e documenti) saranno prodotti secondo standard internazionali, per consentire:

  1. la realizzazione di meccanismi uniformi di trasmissione di dati e documenti all’FSE a livello nazionale (standard sintattico);
  2. la possibilità di avere una comprensione univoca del significato del dato (standard semantico);
  3. la possibilità di un confronto quantitativo sicuro dei risultati (uso delle codifiche).

Gli italiani e la telemedicina

Oggi l’interesse nei confronti della telemedicina dimostrato dagli italiani si rivolge soprattutto alla possibilità di accesso più agevole ai servizi sanitari, con minori spostamenti e riduzioni dei tempi.

Temi di privacy e sicurezza dei dati non hanno forte influenza invece nella scelta di utilizzare o meno questi servizi.

Inoltre, benché circa la metà dei rispondenti non sappia ancora in che misura fruirà nei prossimi anni dei servizi di telemedicina, tra chi si sbilancia ad avere la meglio sono i pareri positivi: il 27% ritiene infatti che, in qualche misura, ricorrerà di più in futuro alla telemedicina.


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